Ricordo da bambino, quell’immagine in bianco e nero, di quel signore con occhiali neri neri e spessi, che gesticolava con fare nervoso, e parlava, e parlava con voce delicata ma tagliente, leggera e scarna come le sue guance scavate.
E poi ricordo da ragazzo e giovane uomo leggere i suoi scritti, solo alcuni, casuali o scelti che fossero, articoli, interviste, spezzoni di filmati. E allargavo i miei confini.
Sono frammenti, frammenti che ora che mi avvicino ai sessanta, mi rimbalzano tra il cuore e la mente, senza un apparente ordine, ma legati insieme dal filo conduttore della vita che trattiene e costringe, trattiene i ricordi e costringe a rifletterci. Frammenti nei quali ci si specchia.
Grazie Pier Paolo, oggi tu nasci e io rimango orfano.
Gianluca