Nata dall’intuizione di un uomo colto e curioso, che nell’arco di non molti anni seppe raccogliere il meglio della poesia contemporanea, italiana e internazionale, pubblicando al contempo autori cruciali, e dando voce ad alcune delle esperienze intellettuali e culturali più vitali e originali del ‘900. Con tali scelte innovative, e nel segno della Fenice (donatagli dal parmigiano Carlo Mattioli), Ugo Guanda fissò un modello per ciò che chiamiamo oggi editoria di qualità. In questo contesto si è voluto collocare la presentazione di Il castello di Barbablù, il nuovo romanzo di Javier Cercas, un autore simbolo, uno scrittore che plasticamente rappresenta il secondo capitolo della vicenda guandiana, dai tardi anni ottanta ad oggi.