
Suite 200

Giorgio Terruzzi ha raccontato il Motorsport per decenni, mai limitandosi alla cronaca, sempre entrando nelle vite dei piloti. Ancora oggi cura diverse rubriche e podcast di Formula 1 e MotoGP. Ancora oggi in un ambiente fortemente spettacolarizzato e ostentato Terruzzi riesce a raccontarci i campioni come esseri umani, a farci vivere il paddock senza pregiudizi nei confronti dell’evoluzione dello sport e con qualche fuga nostalgica ai tempi dei grandi.
Mentre si legge Suite 200 (edito 66thand2nd) lo si può sentire raccontare come se fosse al vostro fianco, come un padre che racconta al figlio la storia vera di un vecchio amico, mescolando sapientemente la cronaca con il racconto di immagini, quasi fumettistico nell’uso di certi termini.
Terruzzi ha conosciuto Ayrton Senna, lo ha intervistato più volte – anche in occasioni più intime di una sala stampa – seguendone l’ascesa, i trionfi, i duelli con Piquet e Prost, i desideri e le ossessioni, la morte a Imola nel 1994.
Forte di questa conoscenza profonda del campione, ci apre la porta della Suite 200, la camera d’albergo di Senna, vicino al circuito di Imola. Ci invita a osservarlo nella lunga notte che separa le qualifiche dalla sua ultima gara.
Il grave incidente di Barrichello e quello mortale di Ratzenberg hanno aperto una breccia nella corazza che con fatica Ayrton ha opposto al mondo esterno. In questa breccia lo seguiamo far ordine nei suoi pensieri e nel suo passato fino all’alba del suo ultimo gran premio.
Il giorno dopo quel che succederà alla curva del Tamburello è risaputo. Al mondo è rimasta l’icona di uno dei più grandi piloti di Formula 1 esistiti. Al lettore di Suite 200 penso rimarrà un ritratto dettagliato e intimo, ma rispettoso, dell’uomo Ayrton Senna da Silva.